giovedì 2 agosto 2012

La mia storia d’amore con le parole… e un muffin speciale

Quando incontro una nuova parola è come se trovassi la chiave d’accesso ad un nuovo mondo: qualcosa che prima non esisteva adesso è lì e lo posso nominare, raccontare, fare mio. La prima volta che l’utilizzo mi sembra che un suono strano e inconsueto esca dalle mie labbra, che la mia penna produca grafismi sconosciuti, ma poi pian piano diventa familiare, entra a far parte di me e amplia il mio universo, accresce le mie percezioni.

Il mio rapporto con le parole è una storia d’amore cresciuta con me, con i suoi alti e bassi: ci sono parole che mi seducono, parole che mi divertono, parole che mi infastidiscono. Ci sono parole di cui mi sembra di non poter fare a meno, che poi scompaiono dal mio vocabolario fino a ripresentarsi quando meno me l’aspetto, con un non so che di crucciato e malinconico, come un amico ferito. Parole trite e ritrite, che cerco di evitare con lunghissime circonlocuzioni e parole inconsuete che mi piace riportare in vita, tirare fuori dall’armadio affinché riprendano aria, ricomincino a respirare.

La nostra bella lingua è ricca, ricchissima, capace di definire anche le sfumature più impercettibili con precisione puntuale: questo mi affascina e mi porta a ricercare sempre il modo migliore per dire una cosa, non mi interessa che sia il più semplice, il più “alla moda”, il più sofisticato. Per questo non sopporto chi bistratta i termini e ammazza la grammatica: perché è come restringere i confini della vita, del sentimento, togliere dei colori al mondo. Se dico cobalto intendo quella specifica tonalità di blu inconfondibile con qualsiasi altra, se parlo semplicemente di blu chi ho davanti non saprà mai immaginare l’esatta sfumatura dei miei pensieri.

E questo vale anche per la cucina: così come ogni disciplina, anch’essa ha i suoi termini specifici, meravigliosamente esatti. E io li amo ad uno ad uno, li cerco, ne ho fame come della torta più golosa. Perciò è inevitabile che ne troviate qualcuno sparso qua e là per il blog, come una goccia di cioccolato che arricchisce anche l’impasto più semplice.
A proposito di cioccolato: la ricetta che vi propongo oggi fa del cioccolato il complemento perfetto per la dolcezza tutta particolare dell’impasto, in cui la morbidezza della zucca si sposa con il profumo della cannella.
La parola, in questo caso, è una sola: scoperta.

MUFFIN ALLA ZUCCA CON CUORE DI NUTELLA

So benissimo che non è periodo di zucche, ma questa ricetta è nata proprio un anno fa, quando un amico mi ha lasciato un pezzo di zucca di cui non sapeva che fare. L'associazione con i vari ingredienti per me è stata spontanea, e ne è nato qualcosa che a mio parere è veramente appetitoso e inaspettato. A voi decidere se provare subito o aspettare l'autunno...
  • farina 00: 250g
  • farina di riso: 50g
  • latte: 220ml
  • olio evo: 130ml
  • zucchero di canna: 130g
  • cannella: 1 cucchiaino
  • noce moscata: 1 pizzico
  • lievito: 1 cucchiaino
  • uova: 1
  • polpa di zucca già cotta al forno: 130g
  • Nutella: 1 cucchiaino per muffin
  • zucchero a velo per spolverare


Cuocere la zucca affettata al forno, avvolta in carta stagnola, per circa 40 minuti a 180°C. Frullarla con il minipimer fino a ridurla in purea.
Amalgamare gli ingredienti secchi in una ciotola, e quelli liquidi in un’altra.
Unire il tutto e mescolare fino a formare un composto omogeneo.
Mettere 1 cucchiaio abbondante di impasto in ogni stampo per muffin (12 circa), ripetere l'operazione con la Nutella, suddividendo infine l'impasto rimasto per ogni stampino.
Infornare a 190°C per 10 minuti, quindi abbassare la temperatura del forno a 180°C e cuocere per altri 15 minuti.
Togliere dallo stampo e spolverare con abbondante zucchero a velo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Indimenticabili!!!!!!!
Solo a rileggere la ricetta mi sembra di sentire la morbidezza della pasta e l'esplosione del cuore di Nutella.
Gnam Gnam!

B.